Infertilità
Cos’è l’infertilità?
Incapacità di stabilire una gravidanza dopo 12 mesi di rapporti sessuali regolari non protetti o a causa di una compromissione della capacità di riproduzione di una persona, sia come individuo che con il suo partner.
Infertilità idiopatica si diagnostica quando è possibile escludere una patologia come causa.
Chi affligge?
L’infertilità affligge più di 186 milioni di persone nel mondo e interessa maggiormente le città sviluppate. La prevalenza dell’infertilità è di una su sette coppie nel mondo. Il 30% è infertilità idiopatica.
In Italia, si conteggia una percentuale del 37% di donne infertili di cui il 15% risulta essere affetta da infertilità di natura idiopatica.
Diagnosi:
Gli esami dell’iter diagnostico sono: l’analisi del seme, la valutazione dell’ovulazione, l’isterosalpingografia, e se indicato, il test per la riserva ovarica e la laparoscopia.
Impatto sulla qualità della vita:
L’infertilità può avere seri effetti emotivi, fisici, e sociali sul benessere delle coppie.
Nonostante sia un disturbo comune è stato osservato come le coppie interessate fatichino a condividere con i familiari la propria condizione aggravando l’isolamento percepito e scaturendo in una qualità della vita non soddisfacente.
La metodica FIVET (in vitro) che è maggiormente utilizzata e i farmaci assunti durante la terapia sembra far precipitare lo stato psicologico delle pazienti, causando ansia, depressione, irritabilità e tentativi di suicidio; sentimenti scaturiti anche dai fallimenti precedenti.
È necessario sottolineare come sia presente una relazione tra benessere emotivo e la percentuale di riuscita della gravidanza. Specificatamente, maggiore è la presenza di questi sintomi psicologici, minore è la riuscita del ciclo di PMA e la conseguente gravidanza.
Lo studio di te Velde (2004) evidenzia come dopo dodici mesi di tentativi falliti, il 50% delle coppie abbia avuto un concepimento spontaneo nell’anno successivo, mentre il 12% ha avuto una gravidanza dopo due anni.
Cause?
L’età è un fattore decisivo poiché la fertilità rimane sufficientemente elevata fino ai 35 anni, per poi subire un considerevole calo, per la riserva ovarica ridotta.
I fattori legati allo stile di vita sono connessi a una ridotta fertilità, quali: il fumo di sigaretta, l’assunzione di caffeina, l’abuso di alcool e l’alterazione dell’indice di massa corporea. le donne in sovrappeso e obese mostrano una diminuzione dell’ormone anti mulleriano, ormone associato ad una diminuzione della riserva ovarica.
Altre cause di infertilità possono essere la presenza di cicatrici, di restrizioni fasciali, e di congestione linfatica. Per quanto riguarda l’infertilità primaria, è considerato che potrebbe essere mantenuta dalla presenza di adesioni pelviche. Per adesioni pelviche si intendono depositi di tessuto fibroso che si formano come risposta infiammatoria naturale al danno tissutale, conseguente ad una operazione chirurgica.
Trattamenti: convenzionali? Non convenzionali?
I principali trattamenti per l’infertilità includono l’osservazione in seguito ai consigli sui cambiamenti nello stile di vita, il clomifene citrato, l’inseminazione intrauterina (IUI), l’iperstimolazione ovarica controllata (COH) associata a IUI e FIVET.
Molto utile è migliorare lo stile di vita.
Gli approcci olistici hanno lo scopo di agire sia sulla componente della mente sia sul corpo, provvedendo ad un supporto globale della donna che si sta sottoponendo al trattamento PMA, in quanto durante questo periodo si ha una riduzione della qualità della vita; agiscono sullo stress, riducendolo, migliorando così la percentuale di riuscita della gravidanza.
Il trattamento osteopatico è stato dimostrato possa ridurre i livelli di ormoni dello stress e migliorare il flusso sanguigno, riducendo la pressione e la frequenza cardiaca.
Il trattamento manipolativo osteopatico (OMT) abbia incrementato la possibilità di concepire in relazione a varie problematiche ginecologiche senza, in alcuni casi, ricorrere all’intervento chirurgico, che si affermava necessario per alcune patologie. È stato individuato anche come nelle problematiche, quali endometriosi e assente pervietà delle tube, si ottenga un successo di gravidanza nelle donne sottoposte a OMT maggiore del 40% rispetto alle pazienti che non ne hanno fatto utilizzo.
Come mai si ha beneficio?
La possibilità di incrementare la capacità di concepire si relaziona al trattamento delle regioni sacrale, pelvica e coccigea. Il trattamento osteopatico si propone di agire sulle restrizioni tissutali, sulla mobilità viscerale e sulle adesioni o le microadesioni degli organi dell’apparato riproduttivo e delle strutture adiacenti. Questo permette inoltre anche un incremento della vascolarizzazione e un aumento dell’efficacia dell’attività del sistema linfatico.
Le tecniche utilizzate si focalizzano sull’apparato riproduttivo, sia a livello fisiologico che anatomico, agendo sia sulla componente linfatica che vascolare. La mobilizzazione dei tessuti molli crea un microfailure dei collegamenti di collagene, che portano ad un ripristino della mobilità e della funzionalità delle strutture stesse e di quelle adiacenti. Inoltre il rilascio delle restrizioni fasciali e legamentose diminuisce la pressione sui vasi sanguigni, permettendo una miglior vascolarizzazione e un’efficacia maggiore dell’attività del sistema linfatico.
Quindi…
– Trattamento delle restrizioni fasciali e cicatriziali;
– Trattamento per la congestione linfatica presente;
– Trattamento di strutture muscolo- scheletriche, concentrandosi sul piccolo bacino;
– Trattamento per ripristinare la funzione endocrinologica, immunologica.
— Ripristino di un’adeguata omeostasi permettendo al corpo di eseguire la sua funzione riproduttiva fisiologica —